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lunedì 6 febbraio 2012

I potenti contro il libero web



In questi ultimi mesi, i disegni di legge atti a limitare la libertà del web, hanno fatto discutere tutto il mondo, hanno ispirato proteste e risvegliato nelle coscienze quei sentimenti di ribellione che sembravano sopiti.
Iniziamo dal SOPA (Stop Online Piracy Act), disegno di legge made in USA, presentato alla fine di Ottobre 2011, seguita dal PIPA (Protect IP Act).
Con questi due disegni di legge, in sintesi, tramite un'ordinanza giudiziaria, i detentori dei diritti d'autore avrebbero potuto chiedere ed ottenere la chiusura di siti internet in violazione di tali diritti e di conseguenza, il governo avrebbe potuto imporre ai provider di bloccare i siti sospetti e i loro canali di finanziamento.
E' stato un attacco in grande stile alla libertà d'espressione su internet, un malsano tentativo di porre un freno all'innovazione, fortunatamente bloccato da scioperi, petizioni, e aspre critiche che hanno indotto il retro-front di alcuni senatori americani, rispetto all'infelice trovata.
Una rivolta mai vista, milioni di persone di tutte le razze, religioni, usi e costumi, unite da un'unico scopo, attivisti, organizzazioni, gente comune. Anonymous, naturalmente, in prima linea, come sempre.

(video segnalato da una persona speciale di cui non faccio il nome (cri). Thanks.
                                                       

Ma non finisce qui. Il più pericoloso, ACTA, (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) darebbe il potere alle multinazionali di censurare internet.
Un manipolo di paesi ricchi e poteri forti, si sono inventati un'altro "strumento" per combattere, a dir loro, le contraffazioni, ma che nasconde il vero scopo, mirato a controllare tutto quello che facciamo su internet, a monitorare costantemente ogni nostra azione e imponendo sanzioni, se non peggio, a chi mettesse in pericolo i loro affari.
Un'altro attacco alla nostra libertà, poco sapientemente mascherato, in nome della protezione dei diritti di proprietà intellettuale su beni, servizi e prodotti immateriali.
L'UE ha già aderito all'accordo, fortemente sostenuto dagli USA, accordo appoggiato dalle solite major ma anche da gruppi hi-tech come Intel.
Lo scambio di file protetti viene equiparato alla contraffazione, in poche parole, obbligando Google, YouTube e molti altri ad un controllo serrato dei contenuti. Di questo passo internet diverrà un luogo completamente controllato dai governi, tradendo la sua vera natura, l'essenza stessa per cui è nato.
Non resta che continuare a contrastare con ogni mezzo possibile anche questa mazzata formidabile, loro hanno il potere, ma noi abbiamo il cuore, la voglia libertà sopra ogni cosa, un'ideale che nessuno ci potrà mai togliere, a qualsiasi costo, ne va della nostra dignità individuale, nulla e nessuno ci può sottomettere impunemente, ce lo insegnano i popoli che pagano con il sangue il loro diritto alla libertà.

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