Accidenti, una ne pensano e cento ne fanno. Dopo SOPA, PIPA, ACTA ancora traballante in Europa, ecco che torna (perchè di ritorno si tratta) di una leggina che quatta quatta andrebbe a sostituire, integrare, rafforzare, il predecessore, momentaneamente caduto in disgrazia.
Il "nuovo" trattato è il Trans-Pacific Partership Agreement, semplificato in TPP, meglio va. Fatto sta che l'ultima trovata di una lunga serie, andrebbe ad integrare ulteriormente la controversa ACTA, ritenuta poco efficace.
Naturalmente, negli USA, non si fanno mancare nulla, oltre alla solita questione anticontraffazione dell'accordo commerciale, costruito ad hoc per la salvaguardia del diritto d'autore (leggi: musica, film), vogliono estendere il tempo di tutela del diritto d'autore, fino a 95 anni dalla prima pubblicazione.
Non vorrei dilungarmi ulteriormente sulla questione, che sta divenendo mortalmente noiosa, se non fosse per la pericolosità di tutti questi tentativi malsani e poco condivisibili di imbrigliare la rete, in ogni modo possibile.
Nel frattempo in Europa, l'ACTA, ha subito un nuovo arresto, ostacolata su più fronti, da attivisti, da gente comune con petizioni online, ma anche dai governi che iniziano a denunciare la mancanza di basi oggettive per la ratificazione di tale legge.
I Paesi dell'Est, un primo luogo la Polonia, si rifiutano di ratificare il delizioso progettino, di conseguenza, lo stesso, non potrà essere varato, nemmeno se gli altri stati europei firmassero l'accordo individualmente.
Il Partito Pirata del Regno Unito, ha indetto uno sciopero per il l'11 Febbraio, dichiarandolo "Giorno Internazionale di Azioni contro ACTA". Tutta Europa contro ACTA, anche noi.
Ne vale la pena? No, dico, tutto questo caos per proteggere il diritto d'autore? O per proteggere gli interessi dei soliti non-ignoti, che ormai hanno da tempo allungato i loro tentacoli in ogni dove, per proteggere loro stessi, appoggiati dai vari governi che si ostinano a non prendere in considerazione l'importanza di un cambiamento radicale di un modello obsoleto e sorpassato, quale il copyright.
La tutela del diritto d'autore, scordiamocelo che sia a beneficio degli autori stessi, loro non sono mai in primo piano, sono solo nella condizione di essere manipolati dalle major, la maggior parte.
Siamo spettatori consapevoli di una specie di guerra santa, di una caccia alle streghe, rivolta contro di noi, checchè se ne dica, siamo noi che alla fine ci ritroveremmo senza "possibilità di scelta", con una rete dimezzata dai suoi contenuti più autentici, non è solo e banalmente un problema di scaricare a costo zero, come molti tentano di far passare.
Tutti vediamo quello che sta accadendo, la censura si spande a macchia d'olio, con mille pretesti, con mille giustificazioni, con una sola logica, il controllo. Ma questa è un'altra storia.
Il "nuovo" trattato è il Trans-Pacific Partership Agreement, semplificato in TPP, meglio va. Fatto sta che l'ultima trovata di una lunga serie, andrebbe ad integrare ulteriormente la controversa ACTA, ritenuta poco efficace.
Naturalmente, negli USA, non si fanno mancare nulla, oltre alla solita questione anticontraffazione dell'accordo commerciale, costruito ad hoc per la salvaguardia del diritto d'autore (leggi: musica, film), vogliono estendere il tempo di tutela del diritto d'autore, fino a 95 anni dalla prima pubblicazione.
Non vorrei dilungarmi ulteriormente sulla questione, che sta divenendo mortalmente noiosa, se non fosse per la pericolosità di tutti questi tentativi malsani e poco condivisibili di imbrigliare la rete, in ogni modo possibile.
Nel frattempo in Europa, l'ACTA, ha subito un nuovo arresto, ostacolata su più fronti, da attivisti, da gente comune con petizioni online, ma anche dai governi che iniziano a denunciare la mancanza di basi oggettive per la ratificazione di tale legge.
I Paesi dell'Est, un primo luogo la Polonia, si rifiutano di ratificare il delizioso progettino, di conseguenza, lo stesso, non potrà essere varato, nemmeno se gli altri stati europei firmassero l'accordo individualmente.
Il Partito Pirata del Regno Unito, ha indetto uno sciopero per il l'11 Febbraio, dichiarandolo "Giorno Internazionale di Azioni contro ACTA". Tutta Europa contro ACTA, anche noi.
Ne vale la pena? No, dico, tutto questo caos per proteggere il diritto d'autore? O per proteggere gli interessi dei soliti non-ignoti, che ormai hanno da tempo allungato i loro tentacoli in ogni dove, per proteggere loro stessi, appoggiati dai vari governi che si ostinano a non prendere in considerazione l'importanza di un cambiamento radicale di un modello obsoleto e sorpassato, quale il copyright.
La tutela del diritto d'autore, scordiamocelo che sia a beneficio degli autori stessi, loro non sono mai in primo piano, sono solo nella condizione di essere manipolati dalle major, la maggior parte.
Siamo spettatori consapevoli di una specie di guerra santa, di una caccia alle streghe, rivolta contro di noi, checchè se ne dica, siamo noi che alla fine ci ritroveremmo senza "possibilità di scelta", con una rete dimezzata dai suoi contenuti più autentici, non è solo e banalmente un problema di scaricare a costo zero, come molti tentano di far passare.
Tutti vediamo quello che sta accadendo, la censura si spande a macchia d'olio, con mille pretesti, con mille giustificazioni, con una sola logica, il controllo. Ma questa è un'altra storia.
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