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domenica 26 febbraio 2012

Anonymous #opPiggyBank e #opPedoCop

In questi giorni i miei adorati Anonymous stanno dando del loro meglio, fra un attacco e l'altro, come sapete (se non lo sapete ve lo dico io), hanno dichiarato che ogni venerdì si daranno un gran da fare, tanto per non mollare la presa sulle questioni più urgenti, diciamo così, e tanto per non dare la crudele illusione di una pace tanto effimera quanto improbabile.


Leggendo i vari comunicati ufficiali all'interno di AnonOps Communications, mi sono imbattuta (già da qualche giorno, stavo solo meditando) in una loro "esercitazione" sul campo chiamata #opPiggyBank, con la quale davano ampia dimostrazione dell'insicurezza della banca dati di un dipartimento della Polizia di Los Angeles, vi lascio immaginare come. Gran bell'immaginare comunque.
Nulla di anomalo, considerando l'ormai consueto modus operandi, senonchè, fra una spulciatina e l'altra, fra una razzia di dati e l'altra, saltano all'occhio di Anonymous alcune mail dal contenuto discutibile, immagini compromettenti e forse inequivocabili di un poliziotto, tale Jessie Flores (da non confondere assolutamente con il mio nome, pena chiusura immediata del blog), in atteggiamenti poco consoni nei confronti di bambini.
La clamorosa scoperta circostanziata su Pastebin, per la quale voglio evitare di fornire la traduzione, specifica, alla conclusione, che le organizzazioni competenti a tutela dei minori saranno prontamente messe al corrente della vicenda. Naturalmente, data la piega inaspettata dell'iniziale operazione, il nuovo corso ha giustamente assunto un'ulteriore codice identificativo, quale #opPedoCop, affiancato immediatamente al primo. #opPiggyBank#opPedoCop.
Dubito assai che tutto questo possa avere un seguito, soprattutto palesato, vista l'origine del "male", sarebbe già una vittoria se, confermate le responsabilità del soggetto in questione, venisse sospeso e punito come merita, anche senza alcun eco mediatico. Tanto lo sapremo ugualmente da "Loro".
Anonymous non sono nuovi a questo tipo di sconcertanti scoperte, già da tempo hanno dichiarato guerra alla pedofilia in rete, faccio ammenda in occasione di questo nuovo evento, lo scorso anno,  avevo abbandonato la scrittura puramente amatoriale e quindi ho "saltato" un passaggio importante nella "gloriosa storia" di Anonymous.
L'operazione precedente, denominata #opDarknet, ha bersagliato i server di Freedom Hosting, una costellazione oscura che ospitava siti web pedo-pornografici e a cui faceva riferimento un net-work di nome Hidden Wiki. A mezzo Pastebin, come al solito, sono stati pubblicati 190 indirizzi ip appartenti a signori con questa malsana inclinazione, non prima però di aver oscurato tramite un attacco DDoS, una quarantina di siti dello stesso tenore, pubblicati sempre da Freedom Hosting, tra cui il famigerato (e quesa volta l'aggettivo calza alla perfezione) Lolita City.
Finalmente un successo, quello di Anonymous, acclamato dall'opinione pubblica e ottenendo sostegno e approvazione in tutto il mondo.
Si, ok, ma qui è facile approvare, le motivazioni sono indiscutibilmente nobili, bisognerebbe fare un piccolo sforzo e capire che anche le altre motivazioni hanno un significato che merita rispetto, andando oltre alle logiche predefinite, in nome della giustizia che spesso e volentieri non arriva a tutelare le persone comuni e che anzi, è capace solo di rafforzarne la sfiducia e l'avversione con dimostrazioni plateali ma anche con contorte pratiche fuorvianti , all'insegna di giochetti sporchi, pronta sempre a dimenticare i diritti del popolo, a favore di poteri ben più intriganti.

2 commenti :

  1. Grazie a te le sto capendo anch'io le altre motivazioni.

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  2. Fortuna che ci sono loro; forse la gente, grazie a questa operazione, si renderà conto che lottano per gli interessi di tutti.

    Comunque articolo stupendo, come al solito, sei bravissima.

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