Visualizzazioni totali

mercoledì 14 settembre 2011

Attacco alla polizia postale? Un fake!

Spesso, le notizie che circolano in rete sono fasulle, quindi prima di dare credito a qualsiasi cosa si legga, è bene aspettare conferme o perlomeno non darle per scontate.
Internet è un mezzo di comunicazione fantastico, ma nasconde anche le sue insidie, dalle quali diventa
sempre più imperativo sapersi destreggiare, per non prendere per oro colato tutto quello che si legge.
Ne sanno qualcosa gli Anonymous, accusati di aver attaccato, lo scorso 25 luglio, il Centro Nazionale Antricrimine Informatico Italiano (CNAIPIC) .
La notizia è stata diffusa ovunque, nei canali principali di Anonymous, su Pasterbin.com, su blog e , naturalmente, la conseguente indagine  da parte della Polizia Postale, nell'organo del CNAIPIC, per appurare la rilevanza delle informazioni rubate e la possibile ricaduta sulla società civile di tali dati sensibili.
L'attacco, già poco chiaro chiaro fin dall'inizio, è stato considerato falso. La cosa curiosa ed allo stesso tempo inquietante, è che CNAIPIC, sembra proprio sia rimasta vittima della sua stessa società che si occupa della sicurezza informatica della Polizia Postale (CNAIPIC), quasi una serpe in seno.
Qualcuno voleva favorire altre società di websecurity, rispetto alla fallibilità di quelle che ora lavorano per la polizia. Insomma un problema interno, nel delicato tema della privacy delle informazioni online, e a spese di organo che lotta contro la pedopornografia online e il terrorismo.
Gli Anonymous sono state le vittime inconsapevoli. Chi ha combinato tutto questo voleva fare lo sgambetto alle società di consulenza che già lavorano per il centro nazionale anticrimine, causando perdita di credibilità a Anonymous, i quali dopo la rilevanza dei cablogrammi diffusi da Assange, prova a fare giustizia "dal basso", infiltrandosi in dinamiche e contesti professionali seri e importanti
per la società civile.
Credo che siamo solo all'inizio, capiterà sempre più spesso che gli aktivist siano presi come capro espiatorio per ogni piè sospinto.
A dire il vero, mi sorge spontaneo il dubbio che perfino l'attacco ad una banca italiana, della quale ancora non si conosce il nome,  sia stato un fake. Ma questo mi dispiacerebbe, visto che non hanno fatto altro che dimostrare l'insicurezza della stessa e senza colpo ferire.
Alla prossima!

Nessun commento :

Posta un commento