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mercoledì 13 luglio 2011

AGCOM: Come ti cancello il sito

In attesa di vedere come agirà AGCOM a settembre e quali saranno le modifiche, secondo me ridicole, alla delibera che permetterà di dare la caccia a quei siti "sospettati" di ospitare contenuti protetti dal diritto d'autore, è interessante capire quali tecnicismi e modalità hanno "pensato" di adottare, prima della rivolta della rete.
Il procedimento di censura si svolge entro le 24-48 ore, chi detiene i diritti d'autore può segnalare la presenza di uno o più files sospetti al provider.
Se il sito incriminato è ospite di un server italiano, il suo gestore è tenuto a rimuoverlo nel caso in cui riscontri un'effettiva violazione del copyright.
Se il contenuto non viene rimosso, l'AGCOM interviene avviando una procedura di verifica che può durare dai 10 ai 20 giorni, prorogabili di altri 15.
In pratica, dopo un mese, AGCOM può imporre le ragioni di chi detiene i diritti d'autore. I contenuti vengono rimossi dal server ed il sito rischia di essere completamente cancellato.
Tutto questo senza che la questione passi attraverso l'autorità giudiziaria, alla quale si sostituisce l'Autority, pur essendo un ente amministrativo che si arroga il diritto di decidere e imporre la SUA legge ai danni di liberi cittadini che si trovano privati del diritto di un giusto processo.
Nel caso in cui il server si trovasse all'estero, AGCOM imporrebbe al provider di inibire l'indirizzo IP dello stesso, in modo da renderlo irraggiungibile dall'Italia.
C'è un piccolo particolare, oscurando tutto il server, che contiene diversi siti, si impedisce a migliaia di utenti di usufruire di siti non indagati e il tutto per censurarne uno solo.
Questa è una grave lesione del diritto all'informazione sancita dall'articolo 21 della Costituzione.
AGCOM, potrebbe infine adottare un tecnica decisamente più invasiva denominata Deep Packet Inspection, con la quale i contenuti privati potrebbero essere svelati, per bloccare un singolo pacchetto "pirata". Questa pratica richiede comunque un macchinario molto costoso che i piccoli provider non potrebbero permettersi e che decreterebbe la loro fine, se venisse applicata.
www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/97.php?cl_tta_sign=49b253a077d58de0c849348aff9162c3





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