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martedì 14 gennaio 2014

UE: Rapporto sulla sorveglianza di massa NSA



Ho visto qualche post che parla della NSA, pochi a dire la verità, anche sui social gli italiani non sembrano molto consapevoli, indignati o solo interessati allo scandalo delle pratiche oscene dell'intelligence americana.
Lo trovo deprimente, come trovo deprimente la mancata informazione e conseguente disinteresse, in generale, salvo le solite eccellenze, circa Aaron Swartz ad un anno dalla sua morte.


Fortunatamente chi ha interesse per queste tematiche può rivolgersi alla stampa estera, o meglio ai quotidiani online, siti d'informazione e blog che hanno la costante abitudine di non "sorvolare" sulle questioni che non siano prettamente politiche o "gossippare", argomenti che tirano da matti a quanto pare, tanto da indurre molti giornalisti (li chiamano così) a coltivare la fertile industria della manipolazione, della cattiva informazione fondata sulla fantasia, spesso sulla strumentalizzazione, a seconda del proprio credo.
Devo però dare atto che la stampa in Italia deve sottostare alle direttive dell'editore, signore e padrone degli scribacchini da quattro soldi, ben contenti di soddisfare le esigenze della "casa", contribuendo così al triste non-primato del 57° posto nella classica mondiale della libertà di stampa 2013.



Ma abbiamo guadagnato ben 4 posizioni, rispetto all'anno precedente! Cosa sarà mai, stiamo migliorando alla grande! Persino sopra di 1 punto a Hong Kong e distacchiamo di ben 8 punti la Repubblica CentroAfrica! Per un paese democratico come il nostro è davvero ammirevole! Non vorrei che qualcuno mi prendesse seriamente...

E dopo questa non prevista divagazione, o preambolo che sia, vengo al sodo e cioè all'argomento poco "battuto" entro i confini nazionali, ma che per una "libertaria" come me ha un'importanza fondamentale: la sorveglianza di massa, NSA e sviluppi EU.

Più o meno 5 mesi fa, a seguito delle rivelazioni di Edward Snowden circa le intercettazioni telefoniche rivolte a Primi Ministri, Capi di Stato, spionaggio, monitoraggio e quant'altro, effettuati dalla NSA in combutta con l'omonimo britannico GCHQ, il Parlamento Europeo ha avviato un'indagine sulla sorveglianza di massa ed il rapporto è stato pubblicato qualche giorno fa sotto forma di progetto, 52 pagine in PDF

Il documento contiene .un gran numero di interessanti conclusioni  delle quali vale la pena di riassumerne le più significative per chi non avesse intenzione di leggere tutto il malloppo.

In sostanza, nella relazione, la Commissione del  Parlamento EU accusa le due Agenzie di Intelligence di spionaggio, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, utilizzando programmi appositi per azioni illegali. Il Regno Unito ha violato la Convenzione Europea Sui  Diritti dell'Uomo e la carta UE, in quanto ha cercato di reprimere la fuoriuscita delle informazioni, citando ad esempio la detenzione del socio di Glenn Greenwald, il giornalista del Guardian che ha avuto accesso ai documenti di Snowden, e della distruzione di computer all'interno del quotidiano. A questo riguardo, la commissione chiede al Parlamento EU di sospendere le offerte di condivisione dei dati con il governo degli Stati Uniti, affermando la necessità di protezione legale per giornalisti e informatori.

La relazione affronta le problematiche etiche e morali rispetto all'uso delle nuove tecnologie per la sorveglianza di massa nelle società democratiche e chiede quindi agli Stati Uniti e Paesi dell'UE di vietare le attività di sorveglianza di massa, atte a "lavorare" su grandi quantità di dati personali e specificando che:

"La Commissione vede i programmi di sorveglianza come un ulteriore passo verso la creazione di uno stato di prevenzione vero e proprio, modificando il paradigma consolidato del diritto penale in società democratiche".

Questo tipo di polizia, prosegue, sta portando ogni cittadino ad essere trattato come un sospetto e per questo motivo la Commissione condanna nei termini più forti possibili la vasta collezione sistemica dei dati personali di persone innocenti, spesso comprendenti informazioni intime e personali e sottolineando che i sistemi di massa, la sorverglianza indiscriminata dei servizi segreti, costituiscono una grave interferenza con i diritti fondamentali dei cittadini e che la privacy non è un lusso, bensì la prima pietra di una società libera e democratica.

La relazione comprende inoltre una parte che sottolinea quanto la sorveglianza di massa possa avere un'influenza negativa sulla libertà di stampa, di pensiero e di parola e un potenziale abuso di informazioni raccolte contro avversari politici.

Inoltre, cita il rapporto, queste attività di sorveglianza comportano azioni illegali da parte dei servizi segreti, sollevando anche questioni che riguardano l'extraterritorialità del diritto nazionale.

La Commissione chiede all'ordine esecutivo dell'EU di valutare anche la possibilità di introdurre responsabilità legali per quelle aziende tecnologiche che non fixano le vulnerabilità note nei loro software o che installano backdoor per facilitare lo spionaggio. (questo sarebbe un vero colpo basso per la NSA).

Infatti, la Commissione chiede al Parlamento Europeo di incoraggiare e utilizzare solo il software OpenSource, in modo che il codice possa esser rivisto e assicurarsi che sia esente da backdoor inserite appositamente per lo spionaggio (come purtroppo abbiamo visto che è effettivamente accaduto) e invita gli Stati Membri  dell'EU ad avviare indagini per identificare reati informatici commessi da governi o persone nel corso delle attività menzionate.

Il rapporto conclude testualmente: "La fiducia è stata profondamente scossa, la fiducia tra i due partner transatlantici, la fiducia tra gli Stati membri dell'Unione Europea, la fiducia tra i cittadini e i loro governi, la fiducia nel rispetto dello Stato di diritto e la fiducia nella sicurezza dei servizi IT. E' urgente ricostruire questa fiducia su piano globale"....

Ecco, il succo è questo, in modo approssimativo, ora bisogna vedere quanto tempo impiegano a mettere in pratica i buoni propositi, sempre che l'EU approvi. Anche noi, normali cittadini, non dobbiamo tollerare passivamente questa intrusione non richiesta e non autorizzata nella nostra vita  privata, da parte di chi dice di voler proteggere il mondo, ma che di fatto si insinua subdolamente nella nostra privacy.

Dovremmo anche cominciare a proteggerci, nel limite del possibile, pensare seriamente a utilizzare strumenti che non facilitino la "missione" degli 007 senza scrupoli e imparare anche a non distribuire a destra e a manca, sul web, informazioni su di noi. Nel caso contrario, invocare il diritto alla privacy diventa alquanto contraddittorio.

Meditate gente, meditate!

3 commenti :

  1. Si, è desolante constatare che la gente sa poco e nulla della vicenda, che continua a scorazzare nella rete, dando per scontato che il tutto è in mani sicure, o peggio affermando che non hanno nulla da nascondere e quindi che spiino pure. La nostra stampa purtroppo non aiuta, ne in questo, ne in altro, solo per dire che il "capoccione" di turno ha detto agli americani che non si fa e che comunque loro dicono che non lo fanno.
    Oggi ci tolgono il nostro diritto ad avere una vita privata, anche in rete (perchè possibile) e ci trattano come potenziali criminali, domani chissa.
    Bisogna sensibilizzare la gente, far notare loro che fuori c'è dell'altro e tu, a tuo modo, lo fai sempre :) con questi post bellissimi e il tuo impegno altrove.
    Anche spero che questo rapporto non sia solo una raccola di intenti, ma vada oltre, soprattutto nel fatto di obbligare le aziende a chiudere tempestivamente le falle di sicurezza e multarle pesantemente (oltre al ritiro immediato del prodotto in questione dal mercato) per la distribuzione di software o hardware con backdoor. Mi piacerebbe anche che si dia una vera accelerata alla diffusione di sw open source, soprattutto nelle amministrazione.
    Staremo a vedere cosa ne uscirà di concreto, kl rapporto c'è :-)
    Grazie per il post Flo, bello come sempre, soprattutto nella prima e ultima parte, dove ci sei tu :D

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  2. Grazie Cri, vedrai che un po' alla volta questo concetto passerà. Forse è ancora troppo nuovo...comunque se non ci pensano i media, pensiamoci noi, nel limite delle nostre possibilità e del nostro tempo. Intanto si avvicina IDP14 e ..provvederemo. ;)

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    1. Si, certo, prima o poi passera, nel nostro piccolo "agevoliamo" (soprattutto tu ;-))
      Manca poco ormai a IDP14 :D

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