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lunedì 8 aprile 2013

The day after #OpIsrael





Dopo circa due giorni di attacchi ininterrotti verso i siti Israeliani, iniziano le stime dei danni, i resoconti dei dati trafugati, i bilanci della riuscita di #OpIsrael, in tutto il suo splendore. La grande coalizione degli Anon ha colpito e affondato 100.000 siti israeliani ed esposto online centinaia di dati personali, caricati su Pastebin, in diverse manche.






In totale sono stati lanciati 60 milioni di attacchi, fra riusciti e non riusciti, DDoS e deface. Difficile conteggiare la totalità dei punti messi a segno, ogni crew, circa 30 nei vari paesi del mondo, che ha partecipato attivamente, man mano che otteneva il risultato, pubblicava link dei siti caduti, su twitter, senza sosta. E' stata un'operazione impressionante, affascinante e degna delle migliori tattiche militari a livello di coordinamento fra  hacker in perfetta sintonia, a migliaia di km. di distanza fra loro. Il potere della rete. Fantastici.
La dimostrazione lampante di uno dei loro motti: United as one, divided by zero.

I siti governativi caduti sotto i colpi dei 700 DDoS specifici, risultano circa una dozzina, praticamente tutti i più importanti, partendo dai siti del parlamento israeliano, Polizia Israeliana, Ministero della Difesa, (ancora offline) Ufficio del primo Ministro, Israel Security Authorities, Ministero Immigrati, Ufficio Centrale per la Statistica. I dati estrapolati riguardanti la milizia, provengono dal "catalogo" online di Israel Military, una proprietà privata che vende surplus militare, secondo Haaretz. I funzionari militari negano che i dati personali siano stati "presi in prestito" dal loro sito. A dire il vero sembra stiano negando anche che siamo nel 21° secolo.



L'Anon del Medio Oriente che ha fatto da "centrale" per tutta l'operazione, ha comunicato a RT Russia, testata online, che l'obiettivo della #OpIsrael è di "mostrare al mondo il vero volto di Israele e delle sue forze armate".
I militari israeliani hanno ucciso 133 palestinesi, nell'ultimo attacco avvenuto poco più di una settimana fa.
Un'attacco che non aveva nulla a che vedere con i DDoS di Anonymous, attacchi che fanno male davvero.

Israele ha la fortuna di calcolare i danni in termini di mera moneta sonante. Le stime approssimative di questi, ammontano a 3 miliardi di dollari.


Il lato decisamente meno entusiasmante di #OpIsrael, resta comunque la notizia di attivisti arrestati perchè sospettati di aver partecipato agli attacchi, da parte della Security della Giordania .
Anonymous ha "chiesto" l'immediato rilascio, minacciando di attaccarne i siti. #OpGiordania? Non sarebbe una cattiva idea. Le notizie circa gli arresti di altri attivisti palestinesi, sono state smentite da un portavoce dell'IDF. Lo sapremo presto.

Non credo che sia finita qui, Anonymous dichiara, e c'è da crederci: "Avvertimento ad Israele: si tenga pronto a nuove sorprese". 

Anonymous pubblica una lista parziale dei siti colpiti e danni annessi e connessi. 
Afferma che il governo di Israele ha fatto sparire molte pubblicazioni su Pastebin.



Come on Anonymous!

We are Anonymous.
We are Legion.
We Do not forgive.
We do not forget.
Expect us. Respect us.

2 commenti :

  1. Grazie per il reso conto Flo, come al solito, articolo bellissimo :-) Stavolta non ho dovuto aspettare due mesi :D

    Israele ha ricevuto un duro colpo. Spero che non vengano catturati altri attivisti e se ci sono stati prigionieri, spero che presto vengano liberati.

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  2. Si sta facendo il solito errore di non distinguere tra il governo di un paese e la sua popolazione.
    Se lavoreresti per un'azienda di quelle colpite forse potresti capire. In Israele già la situazione economica non è per niente delle più facili, vedersi il sito buttato giù perché qualcuno odia il tuo governo non deve essere bello. A prescindere dal comportamento criminale del governo israeliano verso i palestinesi.
    Cioè tra i siti attaccati ci sono siti di ogni tipo, dai ristoranti, assicurazioni, pure la comunità Joomla!
    ... un po' come attaccare i siti di Zippo, Harley Davidson e Domino's Pizza in risposta all'invasione americana dell'Iraq.

    Quando gli attivisti fanno queste plateali minchiate, fanno bene ad arrestarli.

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