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martedì 8 gennaio 2013

Damini, epilogo di una violenza




Damini è morta. Mi chiedo cosa l'abbia uccisa veramente, la brutale violenza subita o l'inaccettabile umiliazione, lo stupro del maledetto branco o il ricordo di tutto quello schifo, le conseguenze delle percosse o l'immagine di sè, impotente, alla mercè di animali feroci e senza pietà.

Perchè ci ha colpito tanto questa tragedia, ogni giorno succedono episodi di questo genere, ogni giorno sentiamo e leggiamo di donne vittime di violenze, ovunque, non solo in India, ogni giorno muoiono, se non fisicamente, nell'anima, irrimediabilmente. L'efferatezza, la brutalità inaudita.
Perchè molti uomini ragionano con i genitali al posto del cervello, perchè questa totale mancanza di rispetto, perchè questo secolare status quo delle donne, considerate ancora carne da macello, da molti uomini, che uomini non sono affatto. La notte dei tempi.
Potrei continuare all'infinito con tutte le domande del mondo, ma non trovo una spiegazione logica, non può esistere una logica nella violenza. Riesco solo a pensare ad una cosa, la paura di quegli  uomini violenti e ignoranti, la consapevolezza della loro inferiorità, che sanno esorcizzare in un solo modo, l'unico che conoscono, l'unico che li fa sentire potenti e invincibili.
Il loro cuore è arido, senza un barlume di umanità, non chiedono amore, non sanno nemmeno cosa sia, vogliono solo sfogare i loro istinti primordiali, forti della loro superiorità fisica. Solo fisica.
Difficile non pensare a quella ragazza, a Damini, come è stata ribattezzata, il suo vero nome non ha nessuna importanza. La immagino durante quei lunghi momenti di sofferenza, in preda al terrore, al dolore, alla speranza che tutto finisse presto. Immagino il suo povero corpo martoriato, la sua disperazione senza voce, il suo strazio, il suo abbandono, il suo ultimo pensiero e mi accorgo di essere sopraffatta dalla rabbia e dall'odio per le bestie che l'hanno devastata e uccisa.
Non voglio provare questi sentimenti, sono distruttivi e non sono degni di me, generano paura e diffidenza. Non deve succedere.

16 Dicembre 2012 - New Delhi - Studentessa di 23 anni brutalmente stuprata e picchiata su un autubus, da un branco di 6 uomini, fra i quali un minorenne. Consumata la violenza, Damini viene gettata dall'autobus, come fosse spazzatura.

29 Dicembre 2012 - Singapore - Damini muore dopo 2 settimane di agonia.

Damini è il titolo di un vecchio film, dove la protagonista combatte contro famiglia e società, per far ottenere giustizia ad una vittima di stupro.

Damini è ora il simbolo dell'India, dove le donne e gli uomini degni di tale nome, non vogliono più accettare passivamente, la quotidianità di strupri e violenze sulle donne. Le piazze di tutte le città indiane, sono state invase da orde di manifestanti che chiedono a gran voce l'inasprimento della pena per reati efferati di questo tipo, chiedono giustizia, chiedono la pena di morte. Come dar loro torto?

Il seme di un cambiamento è stato gettato, deve attecchire, le donne indiane, ora sono più consapevoli che mai del semplice fatto che non "devono" e gli uomini forse impareranno a "chiedere", a soffocare la loro natura, a ripristinare i freni inibitori, che contraddistinguono il genere umano.
Sarà un lungo e problematico processo, non si cancella con un colpo di spugna, una mentalità, una cultura retrograda e così radicata, ma è un primo passo. Gli stupri e le violenze non finiranno mai,  in nessuna parte del mondo, ma forse ora ci sarà una possibilità in più che si salvi qualche donna, in un paese dove questi fatti hanno sempre rappresentato la "regola", subita dalle donne e suffragata dagli uomini.
Il guscio si è aperto, milioni di persone hanno detto BASTA. Non può non servire a nulla.

8 commenti :

  1. È l'atto più orrendo è crudele che si possa compiere su di una donna; sono un uomo, ma forse un pochino posso immaginare quanto ha sofferto Damini e tutte le altre vittime di questa brutalità. Hai ragione, dentro sarebbe morta comunque, è morta nel momento stesso in cui si compieva quel massacro. Quelli non sono uomini, neanche animali, sarebbe un'offesa verso gli animali stessi, sono gli esseri peggiori su questo mondo.
    Non è concepibile che ai nostri giorni migliaia di donne vengano ancora trattate come oggetti e che debbano essere vittime di simili violenze. Grazie a Damini, al suo "sacrificio", forse qualcosa cambierà, le violenze non finiranno, come dici, ma c'è la speranza che sempre più donne e sempre più uomini diventino consapevoli di questa piaga e lottino per estirparla.

    Flo, sei unica in tutti i sensi; questo articolo è di un'intensità unica, è uno di quelli dove si percepisce tantissimo il tuo stato d'animo, è tra i più belli.

    Non smettere mai di scrivere, ogni tanto regala al mondo una di queste perle rare.

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    1. Grazie Cristian, ma io non penso di essere brava, è l'oggetto dell'articolo che ti rende facile trasmettere quello che senti, come quando qualcosa ti tocca da vicino e ti smuove nel profondo. :)

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    2. Non lo pensi, ma lo sei :) Anzi, brava è poco ;)
      L'oggetto dell'articolo farà la sua parte, ma se non si sa mettere in parole quello che si sente....
      Poi ci sono altri 47 articoli che "dicono" lo stesso ;)

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  2. Damini dal cielo sentitamente ringrazia Chi, strappandosi il cuore dal petto, in questo post le ha donato la meritata "goccia di splendore, di umanità, di verità".....
    La povera Damini ne terrà conto....

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  3. Grazi Eretico, troppo buono, mi hai fatto una bellissima sorpresa!
    (non mi aspettavo di incontrarti qui, se non controllo posta..)

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    1. Le persone che meritano le "marco strette", da loro c'è molto da imparare e quindi, sotto questo particolare aspetto, sono molto curioso e ricettivo....;-))

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  4. Mai pensato che qualcuno possa imparare da me, anzi, sono io ho bisogno di imparare ancora molto, soprattutto da persone come te. Penso anche che sia piuttosto difficile. Ciao :)

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  5. E pensi male, amica mia.....
    Ricorda: basta osservare un persona qualsiasi, un passante, un clochard, un anziano, un bambino e si può imparare qualcosa: i gesti, i movimenti, le espressioni del viso, considerati gesti normali e poco degni di nota, decrivono, parlano, erudiscono.....
    Qui siamo separati da un monitor, ci si incontra in un'agorà virtuale ed asettica, quindi diamo per buono che l'interlocutore sia quel che scrive...
    E quindi...
    Fine della discussione! ;-)))

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