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lunedì 10 settembre 2012

Hacker Manifesto



Ne è stato arrestato un' altro oggi, è su tutti i giornali. "Ragazzo arrestato per crimineinformatico", "Hacker arrestato dopo essersi infiltrato in una banca"...Dannati ragazzini. Sono tutti uguali.

Ma avete mai, con la vostra psicologia da due soldi e il vostro tecno-cervello da anni 50, guardato dietro agli occhi del Hacker? Non vi siete mai chiesti cosa abbia fatto nascere la sua passione? Quale forza lo abbia creato, cosa può averlo forgiato? Io sono un hacker, entrate nel mio mondo...
Il mio è un mondo che inizia con la scuola... Sono più sveglio di molti altri ragazzi, quello che ci insegnano mi annoia... Dannato sottosviluppato. Sono tutti uguali. Io sono alle Junior High, o alla High School. Ho ascoltato gli insegnanti spiegare per quindici volte come ridurre una frazione. L'ho capito. "No, Ms. Smith, io non mostro il mio lavoro. E' tutto nella mia testa..."
Dannato bambino. Probabilmente lo ha copiato. Sono tutti uguali.
Ho fatto una scoperta oggi. Ho trovato un computer. Aspetta un momento, questo è incredibile!
Fa esattamente quello che voglio. Se commetto un errore, è perché io ho sbagliato, non perché
io non gli piaccio...
O perché si senta minacciato da me... O perché pensi che io sia un coglione... O perché non gli
piace insegnare e vorrebbe essere da un'altra parte... Dannato bambino. Tutto quello che fa è
giocare. Sono tutti uguali.
Poi è successa una cosa...una porta si è aperta su un mondo...correndo attraverso le linee
telefoniche come l'eroina nelle vene del tossicomane, un impulso elettronico è stato spedito, un
rifugio dagli incompetenti di ogni giorno è stato trovato, una tastiera è stata scoperta.
"Questo è...questo è il luogo a cui appartengo..." Io conosco tutti qui...non ci siamo mai
incontrati, non abbiamo mai parlato faccia a faccia, non ho mai ascoltato le loro voci...però
conosco tutti.
Dannato bambino. Si è allacciato nuovamente alla linea telefonica. Sono tutti uguali. Ci potete
scommettere il culo che siamo tutti uguali...noi siamo stati nutriti con cibo da bambini alla
scuola mentre bramavamo una bistecca... i pezzi di cibo che ci avete dato erano già stati
masticati e senza sapore. Noi siamo stati dominati da sadici o ignorati dagli indifferenti. I
pochi che avevano qualcosa da insegnarci trovavano in noi volenterosi allievi, ma queste
persone sono come gocce d'acqua nel deserto.
Ora è questo il nostro mondo...il mondo dell'elettrone e dello switch, la bellezza del baud. Noi
facciamo uso di un servizio già esistente che non costerebbe nulla se non fosse controllato da
approfittatori ingordi, e voi ci chiamate criminali. Noi esploriamo...e ci chiamate criminali. Noi
cerchiamo conoscenza...e ci chiamate criminali. Noi esistiamo senza colore di pelle,
nazionalità, credi religiosi e ci chiamate criminali. Voi costruite bombe atomiche, finanziate
guerre, uccidete, ingannate e mentite e cercate di farci credere che lo fate per il nostro bene, e
poi siamo noi i criminali.
Si, io sono un criminale. Il mio crimine è la mia curiosità.
Il mio crimine è quello di giudicare le persone per quello che pensano e sanno, non per come appaiono.
Il mio crimine è quello di scovare qualche vostro segreto, qualcosa che non vi farà mai dimenticare il mio nome. (Il mio crimine è di essere più furbo di voi, cosa per la quale non mi perdonerete mai).
Io sono un hacker e questo è il mio manifesto. Potete anche fermare me, ma non potete fermarci tutti...dopo tutto, siamo tutti uguali.


The Mentor

Poteva forse mancare nel mio "blog per caso"? No di certo! Tanto le mie "attitudini" mentali sono ormai abbastanza chiare, nessuno si scandalizzerà e se avvenisse....peggio per loro.

Hacker's Manifesto o The Coscience of a hacker è stato scritto da Lloyd Blankenship (The Mentor), forse il più grande hacker di tutti i tempi, quando fu arrestato nel Gennaio del 1986.
Non aveva fatto nulla di così sconvolgente, era semplicemente entrato nel database di una banca e quello che ne deriva. Cosa che oggi fanno praticamente tutti, ah ah ah!
Guardate che non aveva rubato soldi a nessuno, lui era un'hacker nel vero senso della parola.
Questo testo lo scrisse in carcere,  una sintesi perfetta dell'ideologia e filosofia dell'hacking che fece il giro del mondo e lo rese famoso. Un simbolo che ancora oggi rappresenta l'ideale di chi è un vero hacker.
La sua detenzione nelle patrie galere, durò "due anni" e nel 1988, dopo la sua liberazione, si associò ad un gruppo di hackers, Legion of Doom....ma la sua storia la potete trovare ovunque, una storia affascinante, per chi ancora non la conoscesse.
E' un vero peccato che oggi si sia dato ad una vita tranquilla e regolare, almeno è quello che si dice, avrebbe potuto insegnare ancora molto, soprattutto in termini di etica, avrebbe potuto far sognare, "live", tutti gli appassionati che 24 anni fa, non potevano sapere chi fosse e cosa facesse.
Ahhh, cosa ci siamo persi!




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